QUAL È STATO L’APPROCCIO CON LA POPOLAZIONE DEL CAMERUN?
Abbiamo vissuto con loro ed abbiamo avuto modo di conoscere quanto sia affascinante la loro cultura, sono persone estremamente generose, di grande dignità ed umanità. Ci piace raccontare un aneddoto: nella missione c’era un fabbro del posto, che stava realizzando un’inferriata per la finestra della missione, perché c’erano stati episodi di delinquenza verso i preti. Era seduto per terra, lavorava in maniera molto rudimentale del ferro nigeriano, molto morbido e duttile, stava realizzando una sorta di motivo a cerchio.
Uno dei nostri volontari, osservandolo, gli ha suggerito di utilizzare la morsa per fissare il pezzo, lavorarlo meglio e con meno fatica. Poi si è allontanato. Al suo ritorno notò che il fabbro non aveva seguito il suo consiglio. Capì dal suo sguardo fiero ed orgoglioso che non gradiva che gli venisse detto come fare, preferiva che lo facessero insieme, condividendo il lavoro. Allora si sedette accanto a lui, prese in mano il martello, poi glielo passò e solo allora, con un gran sorriso, iniziò a lavorare come gli era stato indicato.